Repertorio

“Quintetti e sestetti di legni”

Chiudete gli occhi e immaginate di trovarvi in una piccola sala da concerti e perché no… nel silenzio di un chiostro o di passeggiare tra le sale di un bellissimo palazzo affrescato. E’ questa la cornice ideale per far risuonare le note dei nostri strumenti – flauto, oboe, clarinetto, corno e fagotto – uniti nella loro formazione più intima.

* Il concerto sarà animato dalla presenza della bravissima artista di strada: Alice Macchi, in arte Maki.

 

“Serenate, Partite e Divertimenti” per otto strumenti a fiato

Nel Settecento si usavano indifferentemente questi termini per designare lavori tra loro molto simili composti per feste, intrattenimenti, celebrazioni o circostanze solenni.

L’organico poteva variare molto, ma si stabilizzò quando l’imperatore Giuseppe II, nell’aprile del 1782, promosse la formazione di un ottetto di fiati (costituito da due oboi, due clarinetti, due corni e due fagotti: il complesso era chiamato, in Austria, Harmoniemusik), da impiegare sia per l’intrattenimento della corte sia per esecuzioni pubbliche. Seguirono l’esempio dell’imperatore altri esponenti dell’aristocrazia, cosicché già a metà degli anni Ottanta si esibivano complessi di fiati nei principali palazzi nobiliari viennesi. Mozart diede anch’egli un contributo al genere, componendo tre serenate per strumenti a fiato negli anni del soggiorno a Vienna.

* Il concerto sarà intervallato da “quattro chiacchiere” con un musicista di fama internazionale.

 

E’ stato lo stesso Stravinsky a raccontare nelle «Conversazioni con Craft», suo famulus e discepolo fedele, come gli venne l’idea di scrivere l’Ottetto per strumenti a fiato, la cui composizione risale al 1922-’23. «L’Ottetto – dice Stravinsky – cominciò con un sogno. Mi trovavo (nel sogno, dico) in una saletta, circondato da un ristretto numero di strumentisti che suonavano musica piacevolissima. Non fui in grado di riconoscere la musica eseguita, né mi riuscì di rammentarne alcunché il giorno seguente; ma mi ricordo bene della mia curiosità – in sogno – di sapere quanti erano con precisione gli esecutori. Ricordo anche che dopo averli contati in numero di otto li osservai di nuovo, notando che impiegavano fagotti, tromboni, trombe, un flauto e un clarinetto. Mi risvegliai da questo concertino di sogno in uno stato di delizioso benessere, e il mattino dopo cominciai a scrivere l’Ottetto; un’opera alla quale non avrei nemmeno minimamente pensato soltanto il giorno avanti, per quanto avessi già da qualche tempo l’intenzione di fare un pezzo di musica da camera; non musica su azione, come l’Histoire du soldat, bensì proprio una sonata strumentale ».

“Abbiamo un dovere nei confronti della musica: inventarla”  Igor Stravinsky

*Il concerto sarà arricchito dalle musiche su temi stravinskiani di Pietro Picchi e Tommaso Ziliani e dall’affascinante danza coreografica di Abby Silva Gavezzoli. 

A. Mozart – Serenata per fiati n. 10 in si bemolle maggiore “Gran Partita”, K1 361 (K6 370a)

Nel catalogo mozartiano la “Gran Partita” occupa una posizione di particolare rilievo per la grandiosità della struttura formale (che conta ben sette movimenti), per la felicità dell’invenzione melodica e armonica e per l’originalità dell’organico strumentale. Al convenzionale complesso di 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti e 2 corni, Mozart aggiunse una seconda coppia di corni, il contrabbasso e 2 corni di bassetto.

Al fagotto ed in veste di Maestro concertatore abbiamo l’onore di ospitare una figura musicale d’eccezione: Marco Postinghel, primo fagotto della Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks ed esperto conoscitore della partitura, ci accompagnerà nell’ascolto facendo rivivere ogni singola nota di questo capolavoro mozartiano.

“Organico vecchio, musica nuova: il quintetto di fiati ha conosciuto, nel XX secolo, una seconda giovinezza” 

Concerto frutto della collaborazione del quintetto di legni Le Variazioni con autori contemporanei bresciani e bergamaschi nell’intento di avvicinare il pubblico alla musica nuova, dando la possibilità di assaporare timbriche meno conosciute. 

Tra i principali compositori vi sono Giancarlo Facchinetti, Silvia Bianchera, Tommaso Ziliani, Ennio Bertolotti, Franco Margola…

Fractus è il titolo del nostro primo CD  di musica contemporanea realizzato nel 2022.